Body shaming
Sentirsi ogni tanto scontenti del proprio aspetto e provare magari un po’ di vergogna è una cosa normale. A chi non è capitato di guardarsi allo specchio e dirsi: «devo andare dal parrucchiere questo colore di capelli mi fa sembrare vecchia», o «magari se perdessi un paio di chili non sarebbe male.»
Fino a che questo resta un pensiero momentaneo che passa senza mettere ansia o magari ci spinge a migliorarci non è niente di preoccupante, diverso è quando diventa un pensiero, ma anche una vergogna, costante e si trasforma in un impedimento.
La nostra attuale cultura è una cultura prevalentemente visiva, ed anche molto tendente verso il virtuale, in cui quindi l’apparenza ottiene un posto preponderante. Questo porta come conseguenza un aumento delle problematiche che possono essere connesse con un aspetto fisico ritenuto non ottimale o comunque non rispondente ai canoni estetici dominanti. Esiste infatti una nozione di “bellezza” che è soggetta a canoni che, ovviamente, variano a seconda dell’epoca e della cultura per cui ci sarà sempre chi rimane al di fuori di questi canoni. Il non rispondere alla nozione di bellezza accettata e condivisa dalla società può portare, oltre al sentirsi inadeguati, a subire quella che possiamo definire come una nuova tendenza che imperversa soprattutto sui social media, social media dei quali non possiamo sottovalutare l’importanza in una società visiva e virtuale come l’attuale: il body shaming.
Il body shaming viene definito da M. Grandi nel suo libro Far Web come “nuova tendenza di chi, sui social media, offende e prende in giro il corpo delle persone, in particolare quello di utenti donna”, ma in effetti il body shaming non è appannaggio solo del web infatti in senso lato, come specifica l’Oxford Learner’s Dictionaries, si definisce con questo termine “la pratica di fare commenti negativi sulla forma o sulle dimensioni del corpo di una persona”, per cui si può essere oggetto di body shaming in qualunque contesto di tipo sociale. È anche vero, però, che il web amplifica e rende più facile questa pratica dato che certi commenti, che vengono scritti protetti dall’anonimato del web, non sarebbero magari proferiti di persona, in quanto la persona che li fa non avrebbe il coraggio di esporsi “di faccia”.
Il body shaming va ad intaccare innanzi tutto l’immagine corporea di chi subisce questo attacco.
Ognuno di noi ha una sua propria immagine corporea ed è tanto umano quanto normale voler essere attraenti, ma ricordiamo che l’immagine corporea va oltre il semplice concetto di “essere attraenti” quando ci si guarda allo specchio, ma comprende anche come ci si immagina nella propria mente, implicando anche cosa la persona crede del suo aspetto, come si sente con il suo corpo e come lo percepisce anche fisicamente
Le donne appaiono più soggette sia al body shaming sia alle conseguenze di questa pratica. Prendendo in considerazione la Teoria dell’oggettivazione (B. L. Fredrickson & T.-A. Roberts, 1997) non possiamo non notare come la nostra attuale società spinga le donne ad interiorizzare il punto di vista di colui che le osserva per cui le giovani donne, ma soprattutto le ragazze, imparano ad interessarsi a tutti quegli aspetti corporei che gli altri possono osservare a discapito della autoconsapevolezza dei propri stati emotivi e della propria interiorità. Da questo si passa alla cosiddetta auto-oggettivazione cioè al continuo monitoraggio che va totalmente a discapito della consapevolezza interiore aprendo la porta all’aumento sia della vergogna che dell’ansia. Come hanno mostrato Tiggeman e al. nel loro studio del 2001, con l’aumentare dell’età, mentre l’insoddisfazione per il proprio corpo tende a rimanere stabile, il monitoraggio abituale del corpo e l’ansia relativa al proprio aspetto tendono a diminuire. Proprio per questo appare necessario agire sui giovani sia per evitare, prevenendolo, il body shaming sia per arginare le sue conseguenze.
Essere soggetti a body shaming infatti può portare a sviluppare problematiche di tipo psicologico, questo accade soprattutto se il body shaming è molto frequente o, per qualsiasi motivo, il suo impatto sulla persona che lo subisce è alto. Le problematiche psicologiche che più frequentemente si registrano sono ansia, depressione ed isolamento sociale, ma non solo, il body shaming può portare anche a disturbi della condotta alimentare come l’anoressia o la bulimia.
Soprattutto le ragazze, soggette più di altri alla pressione dei social media, possono tendere a voler modificare il proprio corpo per adattarsi ai teorici dettami della società con tutta una serie di conseguenze sempre più negative.
Il body shaming inoltre finisce talvolta per essere un problema sia per colui che lo subisce sia per colui che lo attua. Infatti anche colui che attua il body shaming è portato spesso a porre simili critiche anche al proprio aspetto e finire esso stesso per non riuscire ad accettare il proprio corpo con i suoi pregi ed i suoi difetti.
Dato che il body shaming altro non è se non una forma di bullismo tenderà a continuare ad essere presente, come in effetti accade per ogni tipo di bullismo, per quanto ci si possa sforzare per arginarlo. Anche per questo l’azione deve essere portata non solo su chi pratica il body shaming ma anche su chi lo subisce.
Praticare l’accettazione e l’amore per se stessi è il primo passo da compiere cercando anche di buttarsi alle spalle i commenti negativi. A questo si aggiunge il rendersi conto che le immagini ideali che vediamo rappresentare la donna “bella” (o anche l’uomo) sono di solito solo immagini frutto di un sapiente uso di Photoshop e, pur sembrando reali, non lo sono, comprendendo anche che non solo ed unicamente lo specifico tipo di corpo proposto sia accettabile, ma che ognuno di noi ha una sua propria bellezza. Rifiutare poi l’oggettivizzazione, e soprattutto l’auto-oggettivizzazione che rappresenta un fattore chiave nel provare vergogna per il proprio corpo; infatti più una persona si auto-oggettiva più vergogna tende a provare, per cui si crea un ciclo in cui la vergogna che il soggetto prova lo fa concentrare sempre di più sul proprio corpo e di conseguenza si crea ancora più vergogna: interrompere questo ciclo è indispensabile. Bisogna smettere di pensare al proprio corpo come ad un oggetto la cui esistenza e benessere dipendono dall’accettazione, dall’approvazione o dalla disapprovazione effettuata dagli altri e, di conseguenza, smettere di pensare a se stessi come ad un oggetto, una decorazione, soggetta all’altrui approvazione.
Tutti possiamo poi fare qualcosa anche se non siamo noi stessi oggetto di body shaming, in particolare, se vediamo episodi di body shaming on-line, dobbiamo segnalarli e indicarli come contenuti inappropriati in modo che vengano arginati.